MISS FOODWINE
GHIACCIO ALIMENTARE! Ho scoperto l'acqua calda!

Non si finisce proprio mai di imparare!
Ieri, all'uscita di un locale, mi sono imbattuta in un cartello su cui era scritto: "Nei nostri drink mettiamo solo ghiaccio certificato prodotto da Iceland, con acqua oligominerale microbiologicamente pura".
Personalmente davo per scontato che il ghiaccio fosse "commestibile" ma, in effetti, non è sempre così.
E niente, mi si è aperto un mondo!
Così ho deciso di condividere con voi questa scoperta e relativa ricerca effettuata scrutando alcuni siti specializzati.
Funziona in questo modo: esistono diversi tipi di ghiaccio che hanno caratteristiche diverse a seconda dell'uso che se ne fa. Chiaro, per esempio, che quello istantaneo che usiamo per sfiammare una botta, non è quello che troveremo ad arricchire la nostra caipirinha.
Il ghiaccio alimentare è quello che può venire a diretto contatto con gli alimenti e quindi può essere consumato; è quindi considerato un alimento a tutti gli effetti.
GHIACCIO DOMESTICO: è quello che prepariamo in casa nel congelatore; spesso viene riposto in contenitori aperti e questo causa sovente l'acquiszione di odori sgradevoli provenienti dal frigorifero; inoltre, nei nuovi frigoriferi e freezer no-frost (con circolo forzato dell'aria), eventuali muffe possono andarsene in giro comodamente.
Comunque stiamo tranquilli... questa situazione non genera, solitamente, particolari problemi di salute anche se gli esperti consigliano di cambiare ogni 2/3 settimane il ghiaccio alimentare.
GHIACCIO PER PUBBLICI ESERCIZI o DA AUTOCOONSUMO: è quello prodotto in ristoranti, bar, alberghi, ecc. utilizzando acqua potabile conforme al D.Lgs. 31/2001, quindi provenire dalla rete idrica pubblica. Successivamente viene trasformata in ghiaccio dal gestore del locale, attraverso un'attrezzatura specifica che si chiama, appunto, MACCHINA DEL GHIACCIO.
E qui, proprio qui, casca l'asino!
Se l'acqua proviene dalla rete idrica pubblica (quindi diamo per scontato che sia potabile e che rispetti le norme igieniche del caso) e il gestore la immette direttamente nella macchina da ghiaccio, dov'è il punto critico?
Il PUNTO CRITICO cioè l'eventuale contaminazione è spesso causata:
dalla mancata o superficiale manutenzione della rete idrica interna.
dalla mancata o superficiale manutenzione della macchina del ghiaccio.
dalla non periodica sanificazione delle eventuali cisterne e/o serbatoi dell’acqua che si utilizzano nei periodi restrizioni idriche.
dalla non periodica sanificazione delle apparecchiature adoperate per la produzione dell’acqua.
dalla manipolazione e conservazione del ghiaccio.

Quando il ghiaccio da autoconsumo è contaminato, possono essere presenti diverse forme batteriche patogene e patogene opportuniste (enterococchi, coliformi, pseudomonas, bacillus, pantoea spp, agrobacterium, ecc.), lieviti (pichia e candida) e muffe (penicillum spp, ecc.).
GHIACCIO INDUSTRIALE: è il ghiaccio prodotto da aziende registrate ed autorizzate che confezionano e commerciano questo prodotto attenendosi alle norme vigenti ( Reg. 1169/2011, Reg. 178/2002, ecc.).
Questo ghiaccio è quello considerato più sicuro dal punto di vista igienico-sanitario, fatto salvo che chi lo acquista ne faccia un buon uso: stoccaggio, manipolazione, ecc.

SFATIAMO ALCUNI PRECONCETTI: I "NON È VERO CHE"
non è vero che le basse temperature uccidono tutti i microrganismi e che, quindi, di conseguenza il ghiaccio è sterile.
non è vero che i microrganismi del ghiaccio messi in bibite alcoliche o frizzanti vengono totalmente uccisi.
Il ghiaccio "DI LUSSO" Glace Luxury Ice
...e mentre qui si parla di ghiaccio prodotto con l'acqua del rubinetto...nel 2007, alla University of California un certo Roberto Sequeira, venne folgorato da un'illuminzione!
Perchè servire un drink raro e costoso con del ghiaccio che rischia di alterare il drink stesso? Detto fatto!
Naque così Glace Luxury Ice - il ghiaccio di lusso, un progetto universitario trasformatosi ben presto in un grosso business!
Questo prodotto è soggetto a particolari lavorazioni effettuate a partire da singoli blocchi di ghiaccio realizzati con acqua purificata da minerali, additivi e altri inquinanti; ne consegue che:
il ghiaccio sia perfettamente insapore garantendo, così, l'integrità del drink
la sua particolare struttura, che è progettata per sciogliersi il più lentamente possibile (nel giro di circa 20-30 minuti) eviti di annacquare la bevanda.
Per il suo facoltoso pubblico, la Glace Luxuri Ice ha pensato a due forme, il CUBO e la SFERA (entrambi da 2,5 pollici esatti) acquistabili alla cifra di $6,50 al pezzo, pari ad € 5,70 (dato aggiornato al 8/11/2017, www.glaceluxuryice.com)
Per concludere:
Care amiche e Cari amici, dopo questa (spero) interessante ricerca, arrivo alla conclusione che il "buonsenso" dovrebbe sempre essere al primo posto nelle nostre scelte.
Mi metto nei panni di ristoratori e barman che hanno un milione e trecentomila cose da pensare e da fare, così come nei panni di una consumatrice che vuole solo sorseggiare un cocktail ghiacciato ...che non abbia l'odore di fritto congelato, orate, salamine e carote.
Per cui, Glace Ice solo quando berremo un costosissimo Macallan Lalique (whisky limited edition invecchiato 50 anni da 10 mila dollari a bottiglia) per il resto, confidiamo davvero nel buon senso dei nostri carissimi e bravissimi amici barman, ristoratori, ecc.
SEE YOU SOON
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